Intervista all’Artista Fabio Cuffari Dialley !

Musicista, poeta, pittore e artista poliedrico… stiamo parlando di FABIO CUFFARI DIALLEY, docente del corso base di PITTURA A PASTELLO che si terrà il 15 e 16 dicembre qui all’Artificio!

👉🏻 Originario della suggestiva Valle d’Aosta, dopo una carriera musicale che lo ha portato a suonare in tutta Italia e che gli ha fornito l’opportunità di immergersi nella ricca cultura artistica del nostro Paese, nel 2012 ha riscoperto la passione per la pittura, diventando un esperto insegnante di tecniche artistiche e realizzando murales per varie Istituzioni.

🖍️ Nel 2016 ha abbracciato la PITTURA A PASTELLO, tecnica artistica che ha catturato la sua anima creativa, portandolo a vincere numerosi premi internazionali e a tenere corsi in diverse regioni. La sua versatilità non conosce confini, toccando anche la scrittura, con la pubblicazione di una raccolta di poesie palindrome nel 2019.

🤩 L’arte di Fabio Cuffari Dialley è un viaggio straordinario e in continua evoluzione, vi consigliamo di seguirlo sulla sua pagina social @fabio.cuffari.painter ma, intanto, scopriamo di più sulle sue esperienze in questa breve intervista:

Raccontaci di un momento speciale o un’esperienza che ti ha fatto appassionare alla pittura a pastello. Cosa hai provato quando hai scoperto questa tecnica?

Quello che racconto sempre è che mia madre mi ha regalato per Natale una scatola di pastel pencils della Conté à Paris. Non sapevo come usarli ma volevo capire. Così ho iniziato a documentarmi e da quel momento sono stato letteralmente travolto: la pittura a pastello è diventata la mia tecnica favorita e il mio lavoro.

La tua carriera è un mix di diverse forme d’arte: musica, pittura e poesia. Qual è l’aspetto che ami di più di ciascuna di queste espressioni creative?

Per me le cose si trasformano e si susseguono, ho indagato molte forme espressive da cui sono affascinato. Amo progettare e costruire qualcosa che rimanga anche quando me ne sarò andato. In questo momento la pittura è la mia causa principale.

Puoi condividere con noi il tuo processo creativo quando lavori con i pastelli? Da dove inizi e come sviluppi la tua opera d’arte?

Di solito immagino un personaggio, un contesto o una scena, a volte anche una allegoria. Poi mi ingegno per creare il tutto in studio. Coinvolgo dei modelli, affitto o compro abiti e oggetti di scena, creo le luci e le atmosfere e infine inizio a scattare centinaia di fotografie. Queste poi mi serviranno per dipingere il quadro. Ogni volta è un lvoro molto articolato.

Puoi raccontarci un aneddoto divertente o insolito legato alla tua esperienza artistica o musicale?

Con la band dei Dari suonavamo spesso in Veneto, all’epoca eravamo molto esposti e conosciuti e ricordo che una volta, dopo avere suonato a Jesolo dovevamo partire per la Puglia. Alcune fans avevano fatto un appostamento sotto al nostro hotel e aspettarono tutta la notte che partissimo per mettersi all’inseguimento del nostro furgone, si accostavano in autostrada, ma per fortuna dopo un po’ desistettero. Fu buffo e inquietante.

Quali consigli daresti a chi sta iniziando a dipingere con i pastelli?

Iniziate copiando molto, cose semplici e che vi piacciono, gli occhi devono abituarsi ai colori e le mani all’uso degli strumenti.

La luce è spesso ricorrente nei tuoi dipinti. Ha un significato particolare per te?

Io amo molto l’oscurità, che è presente nei miei dipinti tanto quanto la luce. Mi piace che la luce laceri il buio per fare delle rivelazioni e lasciarci sbirciare mondi e anime, tirandoci dentro a delle storie.